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Quicksand, Mauro Molinari

2012-07-24

Sabbie mobili Il titolo “sabbie mobili” esprime lo spirito dei lavori che Mauro Molinari presenta in questa mostra, ma anche di gran parte dei suoi altri di recente produzione. Qui una rete di segni intricati e vischiosi espelle, o risucchia, piccoli volti in bianco e nero, ma che spesso lampeggiano con sprazzi di colore. Volti assorti, perplessi, disperati, oppure sghignazzanti o ammiccanti. L’installazione si movimenta creando un senso di instabilità, psicologica ed esistenziale, che si connette facilmente con l’instabilità materiale e sociale che ci circonda. È la stessa atmosfera turbata che respiriamo nelle tele - piccole e grandi - delle città di Molinari, policrome e dinamiche, dove personaggi agitati affollano finestre e cornicioni in una cacofonia di forme e di colori dove il senso della precarietà e dello squilibrio è più evidente che mai. Emanuela Carone ENGLISH Quicksand Quicksand captures the mood of this recent body of work but refers to much of Mauro Molinari’s latest efforts. In this case an intricate web of dense, thick signs ejects or forcefully draws to itself small black and white faces, still at times bursting with flashes of colour. Absorbed, perplexed faces. Desperate, some sniggering, some winking. A sense of instability, psychological and existential, is articulated by the installation, which easily connects with the material and social instability that surrounds it. It is the same disturbed atmosphere found in Molinari’s cities, in his polychrome and dynamic canvases, where agitated characters crowd windows and ledges, in a cacophony of forms and colours where a sense of precariousness and unbalance is more evident than ever.

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